venerdì 21 gennaio 2011

Andiamo avanti con "Il grido del gabbiano"

I capitoli iniziali descrivono tutti i suoi disagi e tutto ciò che lei provava da bambina, il rapporto con la madre e il suo modo di comunicare attraverso un linguaggio da lei stessa definito "codice ombellicale".
Attraverso gli occhi poteva percepire tutte le sensazioni che gli altri provavano. Racconta di come attraverso il corpo era in grado di avvertire la musica e le sue vibrazioni. Lo zio le faceva mordere la chitarra per farle percepire le vibrazioni che lo strumento produceva. La sua percezione della vita era distorta al punto che ella era convinta che non esistessero altri sordi, sia adulti, sia bambini. Nonostante trovi tutti i capitoli estremamente interessanti e degni di attenzione, preferisco prendere maggiormente in considerazione gli ultimi.Questi sono più carichi di ribellione, di rabbia e di riflessioni che ritengo molto importanti ai fini pedagogici. Cosi nei prossimi post trascriverò quelle che sono delle sue riflessioni sulla differenza tra udenti e sordi.

Nessun commento:

Posta un commento