mercoledì 29 maggio 2013

Sordomuto? Ma la persona sorda è anche muta?

Le difficoltà di comunicazione con una persona sorda derivano spesso da una serie di pregiudizi sulla sordità ancora molto diffusi, anche tra gli addetti ai lavori. Si pensa, ad esempio, che i sordi siano muti, come dimostra l'uso stesso del termine sordomuto.
Ma l'apparato vocale dei sordi è integro e il bambino sordo, anche mancando di una verifica da parte
dell'udito, può imparare, nel corso della logopedia, a regolare l'emissione dei suoni.
Inoltre, secondo un approccio che considera la sordità solo da un punto di vista clinico e riabilitativo, il sordo non rieducato al linguaggio verbale è "muto".
Al contrario, i una prospettiva socio culturale, ogni "muto" diventa"parlante" non solo se si impadronisce della parola parlata, ma quando riesce a far propri gli strumenti della comunicazione, qualunque sia la modalità di linguaggio adottata. E' dunque la facoltà di linguaggio, e non la sua modalità, che consente di costruire la comunicazione e di uscire dal mutismo. E' nei sordi la facoltà linguistica è intatta.
Un altro pregiudizio consiste nel ritenere che i sordi abbiano un ritardo mentale complessivo. Ma il loro è un deficit sensoriale e non cognitivo. La sordità di per sé non comporta, cioè, disfunzioni a livello cerebrale e psichico. I problemi del bambino sordo riguardano piuttosto, come sappiamo, l'acquisizione della lingua verbale, perché questa viaggia sulla modalità acustica che in lui è deficitaria. E' la famiglia, la scuola, le strutture di competenza, che spesso non sono preparate, non sanno o non possono esserlo, per una comunicazione che sfrutti le capacità integre del sordo, tra cui la vista.
Così il bambino sordo resta spesso escluso, negli anni più importanti per l'acquisizione del linguaggio, dalla comunicazione linguistica verbale che gli adulti usano con lui e fra di loro, esclusione che causa problemi nello sviluppo della lingua parlata in termini di tempi  (e quindi di ritardi) e di modi (e quindi di usi non corretti della lingua). Problemi da cui possono derivare complicazioni a livello cognitivo e psicologico, che si possono però prevenire con una diagnosi e una protesizzazione precoce, una adeguata educazione al linguaggio e un valido iter scolastico, oltre naturalmente ad un ambiente familiare favorevole.

http://www.ens.it//documenti/conoscere_sordità/comunicazione/pregiudizi.htm

martedì 21 maggio 2013

L' interpretariato

Buon giorno a tutti con questo post voglio parlare dell importanza dell'interpretariato.
Quest'ultimo è ritenuto importante per l'inserimento nella società delle persone sorde.

  • La comunicazione visivo-gestuale in passato era considerata in modo negativo, oggi è considerata una vera lingua.
  • Le persone sorde hanno sempre sentito la necessità di inserirsi nella società.
  • Si rende necessario l'intervento dell'interprete. La comunità europea ha ufficializzato la lingua dei segni e così viene retribuito. Nel 1988 il Parlamento Europeo riconosce la lingua dei segni come una vera lingua.
  • Per trasmettere il concetto di quello che si vuole tradurre si deve avere conoscenza adeguata del soggetto.
Ruolo e responsabilità dell'interprete
La bravura di un interprete si vede dalla sua capacità di non alterare ciò che traduce.Come il telefono trasmette un messaggio senza alterarlo, così l'interprete fa da tramite senza alterare il senso di quello che viene detto. Un buon interprete enfatizzerà i sentimenti con l'espressione facciale.
Nell'interpretariato esiste un codice etico composto da una serie di regole:

  1. Mantenere il segreto professionale 
  2. L'imparzialità
  3. Fedeltà del messaggio
  4. La discrezione
  5. Distanza professionale
Comportamento e vestiario
E' consigliabile che un'interprete indossi abiti scuri evitando tutto ciò che può stancare la vista della persona sorda ( es. maglie a righe, orecchini , bracciali o anelli vistosi ) .

domenica 19 maggio 2013

Comunicare con i sordi: capire e farsi capire

Alcune regole da tenere a mente
  1.  Per consentire alla persona sorda una buona letture labiale la distanza ottimale nella conversazione non deve mai superare il metro e mezzo.
  2. La fonte luminosa deve illuminare il viso di chi parla e non quello della persona sorda: bisogna parlare con il viso rivolto alla luce.
  3. Chi parla deve tenere ferma la testa.
  4. Il viso di chi parla deve essere al livello degli occhi della persona sorda.
  5. Occorre parlare distintamente, ma senza esagerare. Non bisogna in alcun modo storpiare la pronuncia. La lettura labiale infatti si basa sulla pronuncia corretta.
  6. Si può parlare con un tono normale di voce, non occorre gridare. La velocità del discorso inoltre inoltre deve essere moderata: né troppo in fretta, ne troppo adagio.
  7. Usare possibilmente frasi corte, semplici ma complete. Non occorre parlare in modo infantile. Mettere in risalto la parola principale della frase. Usare espressioni del viso in relazione al tema del discorso.
  8. non tutti i suoni della lingua sono visibili sulle labbra: fare in modo che la persona sorda possa vedere tutto ciò che è visibile sulle labbra.
  9. Quando si usano nomi di persona, località o termini inconsueti, la lettura labiale è molto difficile. Se la persona sorda non riesce a recepire il messaggio, anziché spazientirsi, si può scrivere la parola a stampatello oppure usare la dattilologia ( l'alfabeto manuale)
  10. Anche se la persona sorda porta le protesi acustiche, non sempre riesce a percepire perfettamente il parlato. Occorre dunque comportarsi seguendo queste regole di comunicazione.
  11.  Per la persona sorda è sempre difficile seguire una conversazione di gruppo o una conferenza senza interprete. Occorre quindi aiutarlo a capire almeno gli argomenti principali attraverso la lettura labiale, trasmettendo parole e frasi semplici e accompagnandole con gesti naturali.
cit. http://.www.ens.it/documenti/conoscere_sordità/comunicazione/comunicare.htm

giovedì 16 maggio 2013

CURIOSITA': Come fanno le persone sorde a.... sapere quando il bambino piange o il telefono sta squillando?

 

Buon pomeriggio a tutti, con questo post vi parlerò  di come le persone sorde affrontano i momenti di vita quotidiana. Come fanno a sapere che c'è qualcuno alla porta, o che sta suonando l'allarme? Per tutti questi suoni ci sono dei dispositivi lampeggianti. Per esempio se il bambino piange una luce inizia a lampeggiare così la mamma deve andare a controllare cos'ha il piccolo. Un allarme suona anche se qualcuno suona alla porta,per evitare confusione ogni suono lampeggia ad un ritmo differente in modo che la persona sorda sappia subito di cosa si tratta.

..... svegliarsi la mattina? 

Per le persone sorde che non si svegliano spontaneamente, ci sono delle sveglie speciali collegate a una luce lampeggiante o ad un vibratore posto sotto al cuscino.

.....capire la televisione? 

Dal 1986 la RAI, attraverso un sistema chiamato televideo provvede a sottotitolare alcuni film ed alcuni programmi il cui audio viene trasformato in testo scritto ed accompagna tutto il programma. Questo servizio necessita di un apparecchio predisposto per la ricezione di "televideo" e si ottiene premendo sul telecomando le pag. 777 e 778. La RAI ed alcune televisioni private trasmettono più volte al giorno un telegiornale, generalmente di breve durata, con un interprete che traduce in simultanea le notizie LIS.