mercoledì 10 novembre 2010

Un pò di storia sul percorso dell'educazione dei sordi

Per iniziare a comprendere la storia dei sordi e delle loro difficoltà per affermarsi nella società, bisogna ricordare che nell'antichità non c'era la consapevolezza del legame tra sordità e mutismo, infatti il termine sordomuto comparve solo verso la fine del Settecento. Prima di allora, i sordi erano considerati persone con problemi mentali. Il non comprendere che il pensiero potesse svilupparsi anche senza l'articolazione delle parole, faceva sì che i sordi venissero giudicati dei "mentecatti furiosi".
Con l'umanesimo, il campo educativo riguardante i sordi subì effetti benefici: grazie al concetto di "Uomo Nuovo" si iniziò così a pensare che c'era una relazione fra sordità e mutismo e, sopratutto, che il pensiero potesse prendere forma non solo attraverso la voce. Le prime notizie relative all'educazione dei sordi giunsero a noi tramite Pedro Ponce de Leon, un medico benedettino che nel '500 educò i tre figli sordi del connestabile di Castiglia. Egli isegno loro a leggere, scrivere e a  fare conti . Si servì sicuramente di un alfabeto manuale, lo stesso usato dai suoi predecessori, ma il suo metodo non venne diffuso. Dopo di lui, ci fu, nella seconda metà del '700, l'abate de l'Epèe. La grande innovazione di quest'ultimo fu proprio il fatto di diffondere il suo metodo educativo e fondò addirittura la prima scuola pubblica per sordomuti in Francia. L'abate de l'Epèe elaborò una lingua di segni convenzionali partendo proprio da quelli utilizzati dagli alunni e aggiungendone altri per designare oggetti, qualità ed eventi; tuttavia non si fermò a questo, perchè il suo fine era quello di insegnare una lingua, quindi creò dei segni per designare elementi grammaticali come il tempo e l'articolo.
Succesivamente all'abate de l'Epèe, vi fu l'abate Sicard che diresse la scuola parigina e fece sì che il metodo del suo precursore si diffondesse negli Stati Uniti grazie a Thomas Hopkins Gallaudet. Quest'ultimo, riuscì nel 1817 ad aprire la prima scuola americana per sordi nel Connecticut; in seguito suo figlio, nel1864, fondò a Waschington il Gallaudet College.
Nel 1800 Jean Marc Itard, fu nominato medico interno dell'Istituto dei sordomuti di Parigi. Inizialmente fu un sostenitore del metodo oralista e contrario ai segni. Succesivamente cambiò idea ritenendo che ogni rieducazione al linguaggio verbale doveva essere supportata dal linguaggio dei segni che per i sordomuti rappresentava un linguaggio naturale.Egli aveva capito che la lingua dei segni era il mezzo di comunicazione più efficace per favorire lo sviluppo intellettuale dei bambini sordi. Per quanto riguarda l'Italia, ricordiamo la figura dell'abate Tommaso Silvestri. Dopo di lui, in Italia furono fondati numerosissimi istituti per sordomuti e la storia dei sordi si identificò con quella delle istituzioni educative.All'interno di queste, i sordi passavano dieci anni della loro vita, ricevevano un'istruzione, imparavano un mestiere e creavano legami di amicizia con altri ragazzi sordi.

2 commenti:

  1. Bella ed interessante l'idea di trattare questo argomento di cui, nel quotidiano, si sente poco parlare. Cercherò di seguire con attenzione gli aggiornamenti del tuo Blog. Buon lavoro.

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  2. Mi lusinghi !!! spero davvero di fare un buon lavoro e grazie tantissimo per la fiducia. Ciaooo

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