venerdì 12 novembre 2010

Ancora a spasso nella storia..per arrivare alla nascita della L.I.S.

Di tutti i percorsi educativi di cui vi ho parlato nel post precedente purtroppo, si hanno poche testimonianze scritte direttamente da sordi perchè, molto spesso, sono gli educatori udenti a farlo.
Tra quelle poche ricordiamo Kruse, un sordo insegnante di sordi che pubblicò una raccolta biografica di persone non udenti; in molte di queste storie era evidente una rivendiazione dell'utilità e dell'importanza della lingua dei segni. Un passaggio di rilevante importanza fu il 1880, anno in cui scomparvero tutte le tersimonianze scritte da sordi in seguito al Congresso di Milano che promosse i metodi di educazione orale, abolendo la mimica e isegni.
Le motivazioni di un cambiamento educativo così radicale furono attribuite, solo successivamente, alla fase politica di quel tempo in Italia, figlia del processo di unificazione. Fu ritenuto necesario unificare la lingua. Così , nonostante l'educazione ufficiale fosse di stampo oralista, la lingua dei segni veniva utilizzata in modo ufficioso dai ragazzi. Non essendoci, però, un trasferimento di codici, spesso i ragazzi sordi imparavano a leggere senza capire il reale significato delle parole. A metà del Novecento ci si rese conto che si erano diffuse varietà dialettali nelle lingue dei segni, ma fino ai primi anni di questo secolo, non si fece alcun tentativo di unificare questa lingua. Un primo passo verso questa unificazione fu compiuto da un vicentino, Antonio Magarotto, che fu uno dei promotori, nel1932, del Primo Raduno dei Sordi a Padova di livello nazionale. Affermò in questo modo i diritti dei sordomuti ed instituì un'associazione per sordi che prese il nome di Ente Nazionale per i Sordomuti (E.N.S.). Fondò anche la prima scuola superiore a Padova fornendo non solo l'istruzione dei ragazzi, ma anche l'occupazione del tempo libero. Si fece così un primo tentativo, con i dirigenti di tutto il mondo, di elaborare un "Linguaggio Internazionale" selezionando il lessico delle varie lingue. Nacque così in Inghilterra il "Gestuno" 1500 segni in un libro, ma la sua diffusione fu limitata. Nonostante molti credono che il linguaggio dei sordi sia universale, bisogna confermare il contrario e cioè che ogni paese ha una propria lingua. Per esempio, in Italia abbiamo la L.I.S. ( lingua Italiana Segni), in America c'è la A.S.L. ( American Sign Language) ed in altri paesi ve ne sono altre. Inoltre è necessario ricordare che anche il "lingua dei segni " è di recente acquisizione: prima di questa denominazione, si parlava di "mimica", spesso confusa con la gestualità propria delle arti teatrali.Verso la fine degni anni 50, William Stoke confrontò la lingua gestuale e quella verbale, scoprendo che la lingua americana dei segni aveva tutte le proprietà tipiche di una lingua naturale. Capì l'importanza dei segni e si rese conto che il linguaggio dei sordi seguiva regole grammaticali, solo con una struttura diversa rispetto a quella parlata.Questo lavoro ebbe non poco successo. In Italia, verso la fine degli anni Settanta, un gruppo di medici e pscicologi a Bologna applicarono gli studi americani sulla lingua dei segni italiana.Seguirono, così, importanti pubblicazioni come "Dal gesto al gesto", la prima conferenza sulla lingua dei segni a Roma e la pubblicazione de"I segni come parola".
Fu quindi adottato ufficialmente il termine L.I.S.(Lingua Italiana Segni ) e in seguito furono pubblicati i primi Dizionari come "I primi 400 segni" ed il "Dizionario dei Segni" della Zanichelli.

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