venerdì 7 giugno 2013

La magia della LIS

Buona sera e tutti, oggi stavo stavo cercando qualche articolo interessante sulla L.I.S. e ho trovato qualcosa di interessante su una rivista del "parole & segni" del 2003. Vi riporto l'articolo.
In classe si "parla"con i segni e l'handicap di Mario Sparisce
I ragazzi del Kandinsky imparano il linguaggio dei sordomuti.
Alle 11 della mattina i ragazzi lasciano banchi, libri, penne. Dimenticano per un'ora la voce e scoprono che si può comunicare in un altro modo. Con le mani, con gli occhi, in silenzio. Una lezione speciale all'istituto professionale Kandinsky dove si impara il linguaggio dei segni, e tutti sono uguali. Dove l'handicap sparisce, dove Mario quel quindicenne sordomuto che fino all'anno scorso era chiuso nel suo mondo, riesce a coinvolgere la classe, gli insegnanti e tutta una scuola in un progetto che, a detta di molti, era pura follia.
Il progetto del corso di L.I.S. è nato dall'educatrice di Mario, racconta l'energica preside che da Settembre è a capo dell'istituto e che ha deciso che "quì si cambia" per migliorare il rapporto tra i ragazzi. Detto, fatto. E in pochi mesi Mario, che lo scorso anno aveva problemi comportamentali e non riusciva a seguire le lezioni, a recuperato e adesso studia lo stesso programma dei compagni anche se un pò semplificato, spiega l'insegnante di italiano. anche l'insegnante di sostegno di Mario e qualche altro docente hanno deciso di seguire il corso di L.I.
S. Tutti a lezione, dunque. Si parte "io mi chiamo ...." , e una, due dita sfiorano veloce la bocca. "Io sono uno studente" e si stringe il pugno come a voler cogliere l'insegnamento. i ragazzi guardano rapiti gli agili movimenti dell'insegnante e di Mario, cercano da lui suggerimenti, gli sorridono, perchè finalmente lo capiscono.L'ora corre in fretta Mario impugna le matite e per ogni colore mostra un segno. Alla fine tutti spostano la matite dal mento verso l'esterno, il "grazie" di chi non conosce la parola. Quindi si torna a lezione, quelle tradizionali. Ma Mario continua il suo percorso di formazione con i compagni. La Preside controlla i corridoi, da un'occhiata al cortile, sospira pensando che dovrà far pulire i graffiti sul balcone del palazzone a fianco, ma guarda con orgoglio i murales dei suoi studenti! "quelli sul muro della scuola li ho autorizzati io. Sono belli e tengono i ragazzi lontano dai guai.

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